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La Corte penale internazionale dell’ONU scagiona la Russia

La Corte penale internazionale dell’ONU, ovvero l’ente sovrannazionale predisposto a giudicare anche gli organi statali accusati di aver compiuto crimini di rilevanza internazionale, ha respinto quasi tutte le accuse mosse dall’Ucraina alla Federazione russa.

Il 31 gennaio del 2024 la Corte dell’Aia ha respinto le accuse che vedevano la Russia come finanziatrice dei separatisti della regione nell’Est dell’Ucraina, Lugansk e Donetsk, e la richiesta per la discriminazione raziale che Mosca avrebbe perpetrato ai danni delle minoranze tartara e ucraina in Crimea. Questa richiesta è iniziata quando l’Ucraina presentò l’accusa nel 2017 accusando la Russia di essere uno “stato terrorista”.

È stata respinta anche la richiesta di un risarcimento a Kiev per diversi attacchi condotti dai miliziani ucraini filorussi. La Corte penale ha inoltre sollevato dalle accuse Mosca per l’abbattimento di un volo della Malaysia Airlines, avvenuto nel 2014 nei cieli orientali ucraini. Incidente che portò alla morte di tutti i passeggeri e di tutti i membri dell’equipaggio.

L’unico giudizio positivo è arrivato in merito al mancato adempimento di una disposizione della Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo e una della Convenzione internazionale sulla discriminazione.

La prima riguarda la mancata conduzione di indagini contro possibili finanziatori dei separatisti, mentre la seconda è in merito alla discriminazione sull’insegnamento della lingua ucraina in Crimea.

In particolare, la Corte dell’ONU ha stabilito che l’eventuale fornitura di materiale bellico ai separatisti filorussi non è una forma di finanziamento riconoscibile. Quindi, anche se Kiev dimostrasse che la Federazione russa ha fornito gli armamenti usati dai ribelli, non basterebbe a incolparla di finanziamento a gruppi terroristici. Secondo la Corte penale internazionale, solo il trasferimento di denaro potrebbe essere considerato come finanziamento.

La Corte penale internazionale il 2 febbraio ha ripreso in mano la questione Ucraina. Questa volta l’Aia è chiamata a prendere una decisione intermedia nel secondo caso per la Convenzione sul genocidio. Le accuse di ciò sono state presentate da Kiev a febbraio 2022, dopo lo scoppio della guerra.

Le decisioni della Corte dell’ONU sono legalmente vincolanti e devono essere rispettate da tutti i paesi aderenti. Nonostante ciò, la Corte non ha strumenti per intervenire nella pratica.

La Corte ha ordinato alla Federazione russa di sospendere l’attacco all’Ucraina ancora a marzo del 2022, ma quest’ordine non è stato evidentemente rispettato.

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