Il Drago di Kaulonia: un Capolavoro della Magna Grecia

Fotografia: Turismo Reggio Calabria

Il “Drago di Kaulonia” è uno dei più straordinari e affascinanti reperti archeologici rinvenuti nell’antica città greca di Kaulonia, oggi situata nei pressi di Monasterace Marina, in Calabria. Questo magnifico mosaico pavimentale, risalente al IV o III secolo a.C., rappresenta una creatura mitologica: un drago marino, simbolo di forza e mistero, che testimonia la ricca tradizione artistica e culturale della Magna Grecia.

Fondata nel VII secolo a.C. dai coloni greci, probabilmente provenienti dalla vicina Crotone, Kaulonia si sviluppò rapidamente come una delle principali polis della regione, prosperando grazie alla sua posizione strategica e ai fiorenti commerci marittimi.

Kaulonia si inserisce nel contesto dell’espansione greca nel sud della penisola italiana, un periodo noto come Magna Grecia. La città venne fondata in una fase di colonizzazione intensa, quando gruppi di Greci, spinti dalla ricerca di nuove terre e opportunità commerciali, si stabilirono lungo le coste del Mediterraneo occidentale. La polis crebbe e si arricchì, divenendo un importante centro culturale e commerciale.

Tuttavia, la storia di Kaulonia fu segnata da diverse distruzioni. Una delle più gravi avvenne durante le guerre condotte dai Romani per il controllo dell’Italia meridionale. Nonostante queste vicissitudini, Kaulonia riuscì a risollevarsi più volte prima di cadere definitivamente in declino.

Gli scavi archeologici condotti nell’area hanno portato alla luce una vasta gamma di reperti, che testimoniano la ricchezza e l’importanza di Kaulonia durante il suo periodo di massimo splendore. Tra i resti più significativi figurano le mura della città, che offrono un’idea della sua estensione e della sua struttura difensiva. Particolarmente rilevante è il tempio dorico, probabilmente dedicato ad Apollo, uno degli dei più venerati della città.

La decadenza iniziò con le distruzioni subite durante le guerre contro i Romani e fu aggravata da eventi naturali, come terremoti, che resero la vita nella città sempre più difficile. Con il passare del tempo, la popolazione si ridusse e la città venne progressivamente abbandonata. Alla fine, Kaulonia venne dimenticata, sepolta sotto secoli di storia.

Curiosamente, il nome “Caulonia” è stato adottato in epoca moderna da un altro comune calabrese, originariamente chiamato Castelvetere. Questo cambio di nome avvenne nel XIX secolo, quando le autorità locali vollero richiamare le antiche origini greche della regione. Tuttavia, è importante notare che l’antico sito di Kaulonia si trova effettivamente vicino all’attuale Monasterace Marina, piuttosto che a Caulonia.

Il mosaico del Drago di Kaulonia cattura immediatamente l’attenzione per la sua bellezza e complessità. La creatura mitologica raffigurata ha un corpo sinuoso e squamoso, caratterizzato da una lunga coda avvolgente, dettagli che la rendono quasi viva agli occhi di chi la osserva. Le tessere di pietra utilizzate per realizzare il mosaico, di varie dimensioni e colori, creano un effetto cromatico vivido e dinamico, conferendo profondità e movimento alla figura del drago.

Questa opera d’arte, frutto dell’abilità di artigiani locali, riflette non solo una straordinaria maestria tecnica, ma anche un profondo simbolismo, legato al mondo marino e alle divinità associate al mare, in particolare Poseidone.

Fu scoperto durante una serie di scavi archeologici condotti nel corso del XX secolo. Il mosaico adornava il pavimento di un edificio di grande rilevanza, probabilmente una palestra o un santuario, luoghi che rivestivano un’importanza significativa nella vita pubblica e religiosa della città. La posizione e l’elaborazione artistica del mosaico suggeriscono che esso avesse non solo una funzione decorativa, ma anche simbolica, forse legata alla protezione o alla celebrazione delle forze naturali.

Questo mosaico rappresenta uno degli esempi più raffinati di arte musiva ellenistica nel sud Italia, e costituisce una testimonianza della diffusione e dell’influenza della cultura greca nella Magna Grecia. La qualità dell’opera sottolinea inoltre il livello di sofisticazione raggiunto dagli artisti e dagli artigiani dell’epoca.

Nella mitologia greca, il drago marino, conosciuto come “ketos” (κῆτος in greco antico), è spesso associato al dio del mare Poseidone e a leggende di mostri marini. In molte tradizioni antiche, il drago rappresentava una doppia valenza: da un lato una forza distruttiva e incontrollabile, dall’altro una figura protettiva. Nel contesto del mosaico di Kaulonia, è probabile che il drago fosse visto come un simbolo apotropaico, ovvero come una figura destinata a proteggere il luogo da influssi malvagi o negativi.

Oggi, il Drago di Kaulonia è conservato nel parco archeologico di Monasterace, dove continua a essere oggetto di studio e ammirazione. Il mosaico è uno dei principali punti di interesse per visitatori e studiosi, che rimangono affascinati dalla sua complessità artistica e dal ricco simbolismo che porta con sé. Questo capolavoro non solo ci offre uno scorcio sull’arte e la cultura della Magna Grecia, ma rappresenta anche un legame tangibile con le credenze e le tradizioni di un mondo antico, profondamente legato al mare e alle sue divinità.

Analogamente, Kaulonia rappresenta un pezzo fondamentale della storia della Magna Grecia e un esempio affascinante del passato greco in Italia meridionale. I suoi resti archeologici offrono uno sguardo prezioso su una civiltà che ha lasciato un’impronta duratura nella cultura e nella storia della Calabria. Oggi, il sito di Kaulonia continua ad attrarre studiosi e appassionati, mantenendo viva la memoria di una città che fu un tempo un fiorente centro della Magna Grecia.

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