Lenti a contatto come strumento diagnostico

Il 64% degli adulti, circa 4 miliardi di persone nel mondo, porta occhiali da vista. Di questi 4 miliardi, oltre 150 milioni usa lenti a contatto. Ma cosa accadrebbe se le lenti a contatto potessero essere utilizzate per diagnosticare disturbi oculari?

Hamdi Torun, professore alla Northumbria University, insieme a Günhan Dündar e Arda D. Yalcinkaya, entrambi docenti alla Boğaziçi University, hanno sviluppato delle lenti a contatto in grado di rilevare sintomi di glaucoma.

Il glaucoma è un gruppo di malattie oculari in cui il nervo ottico viene danneggiato in seguito ad un aumento della pressione intra-oculare (IOP), causata da un’eccessiva produzione di fluido. Nei casi peggiori, i soggetti affetti da glaucoma possono arrivare a perdere la vista. Secondo degli studi, la maggior parte dei pazienti affetti da glaucoma è asintomatica. Per questo motivo, la American Academy of Ophtalmology raccomanda di sottoporsi regolarmente a visite oculistiche.

Le lenti monouso sviluppate dal professor Torun misurano il valore di IOP attraverso variazioni nella geometria del sensore posizionato sulla lente. Il dispositivo viene posizionato da un operatore sanitario, il paziente lo indossa per 24 ore, per poi tornare in clinica. Qui lo staff medico utilizza i dati collezionati dalla lente e li analizza.

Le misure iniziali svolte sono le seguenti: è stato misurato il livello di IOP basale di entrambi gli occhi prima dell’applicazione della lente. Successivamente ai partecipanti è stato chiesto di bere 1.5 litri di acqua in 5-10 minuti per ottenere un aumento di IOP. Subito dopo, è stato chiesto ai partecipanti di assumere una posizione supina per ottenere un ulteriore aumento di IOP.

Nello studio pubblicato nella rivista Contact Lens and Anterior Eye 6 volontari hanno indossato la lente per circa 60-90 minuti. Il sensore legge tre valori di IOP: il primo si ottiene prima dell’applicazione della lente, il secondo dopo aver rimosso la lente. Il terzo valore si ricava dall’occhio in cui non è applicata la lente, quando la lente è applicata all’altro occhio. Grazie a questi valori e a misure iniziali è possibile ottenere fluttuazioni di IOP in mmHg. Numerosi studi hanno dimostrato che tali lenti a contatto potrebbero essero utilizzate in applicazioni che vanno oltre la rilevazione dei sintomi tipici del glaucoma, anche grazie alla semplicità con cui possono essere prodotte.

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